I quattro step della mia pianificazione finanziaria:
1) Ascolto attivo
Il più delle volte i consulenti finanziari/bancari sono concentrati troppo su loro stessi e sui prodotti che sono interessati a collocare e poco sulla persona che hanno di fronte. Dalla mia esperienza nella consulenza ho notato che le persone invece vogliono professionisti che li sappiano ascoltare attivamente per capire i loro bisogni e i propri obiettivi di vita. Questo è ciò che offro a loro.
Questa è la base della consulenza finanziaria: ascoltare, capire e aiutare .
2) Analisi
Solo quando la marea scende scopri chi stava nuotando nudo.
Con questa frase "l'oracolo di Omaha", Warren Buffet, uno degli investitori più di successo nella storia della finanza, vuole spiegarci che non tutti i portafogli, anche se apparentemente performanti, sono costruiti con consistenza statistica. Pertanto i rendimenti potrebbero nascondere più rischi di quanto un investitore non esperto possa pensare. Questo perché i portafogli vengono spesso costruiti con superficialità o scarsa analisi rispetto agli scenari di mercato, e solo quando accadono fenomeni avversi emergono tutti i limiti di quanto costruito (drawdown e volatilità eccessivi, rendimenti inferiori al mercato, ecc.), ma a quel punto è tardi. Per questo bisogna intervenire prima, facendo un'analisi approfondita del portafoglio che già si ha in gestione, così da capire se sia efficiente e soprattutto in linea rispetto le tue esigenze.
3) Asset Allocation
L'asset allocation è il modello attraverso cui costruisco il portafoglio d'investimento del cliente. Non si tratta solo di scegliere degli strumenti finanziari, bensì si tratta di allocarli in base a delle logiche ben precise che vadano a tenere in considerazione una serie di fattori: il profilo di rischio del cliente, la diversificazione settoriale e geografica, il controllo della volatilità, il costo complessivo, il rendimento atteso, il contesto di mercato e molto altro. Tutto questo processo di costruzione dell'investimento avviene attraverso strumenti statistici di analisi finanziaria che mi permettono di "stressare" il portafoglio, facendo dei back test sul passato e proiezioni probabilistiche future, per misurare l'efficienza e la solidità del portafoglio.
4) Strategia e controllo
Nella costruzione del portafoglio non mi limito solo nella scelta degli strumenti migliori attraverso l'analisi finanziaria, bensì sfruttando delle strategie automatiche (che quasi nessuno ha) permetto al cliente di poter entrare nei mercati progressivamente nei momenti migliori e di poter consolidare i rendimenti qualora ce ne fosse il bisogno. Così facendo anche periodi di alta volatilità possono essere gestiti con automatismi, trasformandoli in grandi opportunità d'acquisto.
Chiaramente non finisce qui: il portafoglio ha come logica di base la diversificazione e la gestione di lungo periodo, tuttavia viene costantemente monitorato e controllato affinché possa mantenere e rispettare gli standard qualitativi prefissati.
Alla base di ogni progetto ci sono solide fondamenta
Quelle che vedi di seguito sono alcune delle più importanti case di gestione al mondo con cui collaboro e che sono state selezionate sulla base di rigidi parametri di qualità ed efficienza, valutando la solidità della gestione e la storicità dei risultati.
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